Covid-19 e sicurezza dei lavoratori. Il ruolo del Medico competente negli ambienti di lavoro

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Il 24 aprile 2020, è stato integrato e modificato il Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020.

Già Il 9 aprile 2020 era stato approvato il Documento tecnico sulla eventuale rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e sulle strategie di prevenzione.

In riferimento a questi due precedenti documenti , il Ministero ha emanato, in data 4 Maggio 2020, una circolare che contiene le indicazioni operative relative alle attività del medico competente, richiamando l’attenzione su questa figura nella fase di riapertura delle attività produttive sospese in corso di pandemia da SARS-COV.

Nella Circolare si evidenzia innanzitutto la necessità  di un’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

In particolare, nella fase di ripresa delle attività lavorative, Il Medico Competente svolge un’attività di COLLABORAZIONE col datore di lavoro sia nelle attività che riguardano le misure di prevenzione-protezione dei lavoratori, sia nelle attività di informazione-formazione sui rischi legati al contagio.

La sorveglianza sanitaria non può essere realizzata in forme ‘a distanza’ e  sono privilegiate le visite urgenti, tenendo conto anche dei lavoratori che si trovano in condizioni di maggiori fragilità.

Per quanto riguarda il reintegro dei lavoratori,che sono stati affetti da Covid 19, il Medico Competente deve effettuare la visita medica prevista per legge, per valutare l’idoneità del lavoratore alla sua specifica mansione.

Per concludere IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE risulta di primo piano nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro nell’ordinarietà dello svolgimento delle attività lavorative, e si amplifica nell’attuale momento di emergenza pandemica, periodo durante il quale egli va a confermare il proprio ruolo di “consulente globale” del datore di lavoro.

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