La Conciliazione Sindacale

La Conciliazione Sindacale

Cos’è?

La conciliazione sindacale è un tentativo di accordare il lavoratore il datore di lavoro mettendo fine a una lite sorta tra loro. I motivi per i quali sorgono queste discordanze di solito sono relative a differenze retributive, contestazioni circa l’inquadramento e le mansioni affidate al dipendente, contestazione circa la legittimità di provvedimenti assunti dal datore di lavoro, ecc.

Come avviene?

Organizzando l’incontro tra le due parti e dei rispettivi avvocati della stessa e nella maggior parte dei casi le reciproche rinunce delle parti vengono trasformate in una transazione economica che viene tradotta poi sul ci. Di. Verbale di conciliazione, il quale è il sottoscritto da tutte le parti intervenute e può acquisire anche un valore di titolo esecutivo.

Esistono più tipi di Conciliazione?

Si 2.

  • Quella Giudiziale: il tentativo di conciliazione in tribunale;
  • Quella Amministrativa: presso la si vede del luogo di lavoro.

Qual è il valore verbale di una Conciliazione?

C’è una recentissima sentenza del Tribunale di Roma, la sentenza n.4234 del 2019 che ha di fatto eliminato la validità di un verbale di Conciliazione.

Lavori isolati

Sicurezza lavoratori isolati

Quali categorie rientrano nella tanga dei lavori isolati?

  • Guardie Giurate 
  • Operatori Agricoli 
  • Autotrasportatori 
  • Addetti celle frigo 
  • Gruisti/Lavoratori in altezza 
  • Lavoratori in profondità (cave/miniere)
  • Addetti alle guardie sia notturne, che diurne
  • Tecnici di pronto intervento per servizi di pubblica utilità (energia elettrica, gas, acqua, ecc.)
  • Addetti alle pulizie
  • Addetti al controllo impianti a ciclo continuo
  • Addetti ai servizi di vigilanza
  • Addetti al telelavoro

Ma cosa si intende per lavori isolati e lavoratori isolati?

I lavoratori isolati, come detto dalla parola stessa, sono persone tenute a lavorare da sole, senza una sorveglianza diretta e senza la presenza di altri soggetti vicini che possano prestare soccorso immediato in caso di infortunio o incidente.

A tal proposito vige una normativa che ricorda che l’articolo 17, comma uno, lettera a del decreto legislativo 81 del 2008 pone a carico del datore di lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, compresi quindi anche quelli derivanti da particolari condizioni lavorative, come appunto quelli dei lavoratori isolati.

Quali sono i fattori di rischio per un lavoratore isolato?

  • Impossibilità o limitata capacità, da parte della lavoratore stesso, di allertare i soccorsi all’esterno del luogo di lavoro;
  • Difficoltà o impossibilità da parte dei soccorsi, se e quando allertati, di accedere all’interno del luogo, dove è necessario l’intervento;
  • Ulteriore difficoltà ad individuare esattamente, una volta all’interno, il punto intervento in caso di situazioni complesse. 

Come può tutelarsi o come può essere tutelato un lavoratore isolato?

Intanto il lavoratore isolato può tutelarsi ed essere tutelato dal proprio datore di lavoro adempiendo a determinati obblighi a carico del lavoratore o del datore di lavoro. 

Questi obblighi sono:

  1. Obblighi di carattere generale;
  2. Obblighi relativi al lavoro notturno;
  3. Obblighi relativi al lavoro isolato.

Negli ultimi anni sono stati istituiti dei nuovi DPI, ossia, dispositivi protezione individuale, di tipo elettronico che vengono chiamati dispositivi uomo a terra oppure Man Down. 

Cosa sono i Dispositivi Man Down?

La funzionalità “uomo-a-terra” permette di controllare che il dipendente si trovi in una posizione verticale e non orizzontale, garantendo così che la persona da tutelare non sia in una situazione di pericolo. In caso di potenziale incidente/caduta del lavoratore l’applicazione manda alla piattaforma web un allarme che può essere generato in maniera automatica (Funzioni di Controllo Movimento, Controllo Inclinazione) o manuale dal lavoratore premendo un apposito pulsante di segnalazione emergenza.
pertanto è sempre un rischio lavorare da soli e quindi la maniera più giusta di potersi tutelare sarebbe lavorare con almeno un compagno di lavoro.

FONDO NUOVE COMPETENZE

Cos’è?
Istituito dal decreto rilancio 34/ 2020, art.88, può contare su una dotazione finanziaria complessiva pari a 730 milioni di euro.

Quali fini persegue?
1. Persegue una duplice finalità ossia incrementare lo sviluppo delle competenze del mercato del lavoro.
2. Incrementare il sostegno alle imprese che adeguano i loro modelli organizzativi/produttivi.

A chi si rivolge?
Ad ogni datore di lavoro del settore privato per mutate esigenze lavorative e produttive dell’impresa, ad esempio dovute alle restrizioni imposte dall’epidemia causata dal COVID-19, che entro il 2020 abbia stipulato un accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro. Stabilendo che parte di esso sia dedicata alla realizzazione di appositi percorsi formativi di sviluppo delle competenze dei lavoratori.
Tale accordo deve prevedere il numero dei lavoratori dipendenti o in somministrazione coinvolti nell’intervento ed il numero di ore di riduzione dell’orario di lavoro da destinare allo sviluppo delle competenze.
Tenendo presente il limite orario massimo di 250 ore per lavoratore.
Quando si parla di percorsi formativi si intende corsi di formazione finalizzati allo sviluppo ed all’acquisizione di competenze maggiori, oppure, alla promozione di percorsi di mobilità o ricollocazione.

Chi eroga i corsi di formazione in questione?
• Gli enti formativi accreditati a livello nazionale e regionale;
• La stessa impresa, se ne ha le competenze;

Quali sono i vantaggi per le imprese?
• Il costo aziendale dei lavoratori in formazione è sostenuto dal fondo (contributi erogati da INPS);
• Costo “vivo” della formazione: finanziato dagli avvisi di alcuni fondi interprofessionali;

Mentre i vantaggi per i lavoratori?
Non subiscono delle contrazioni di retribuzione a differenza di come avviene con altri ammortizzatori sociali (ad esempio la cassa integrazione).

Come effettuare la domanda?
La richiesta di finanziamento può essere inoltrata a nome della singola azienda, ma può anche essere cumulativa (ad es. nel caso delle società). La domanda deve essere accompagnata dalla descrizione del progetto cui i lavoratori parteciperanno, includendo:
• Il progetto formativo previsto per lo sviluppo delle competenze;
• L’ accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro sottoscritto con i sindacati; sarà sufficiente anche la convalida da parte di un singolo sindacato, purché sia quello di rappresentanza maggioritaria internamente all’azienda;
• Il numero dei lavoratori coinvolti nei percorsi formativi e le ore dell’orario di lavoro convertite in formazione, entro il limite massimo di 250 ore per ciascun dipendente.
La domanda, inoltre, deve essere corredata da un documento che attesti le necessità e gli obiettivi del datore di lavoro in termini di nuove o maggiori competenze, collegate all’introduzione di innovazioni organizzative, tecnologiche, di prodotto, di processo o servizi, oppure da come si intende migliorare l’occupabilità del lavoratore, per renderlo più competitivo nel suo lavoro e promuovere la sua ricollocazione in altri contesti. Le attività per lo sviluppo delle competenze finanziate dal Fondo dovranno concludersi entro 90 giorni dall’approvazione della domanda da parte di Anpal, prorogabile fino a 120 giorni se sono coinvolti anche Fondi interprofessionali.
La domanda deve essere presentata dal legale rappresentante dell’azienda, per via cartacea o digitale, tramite gli appositi moduli messi a disposizione sul sito dell’Anpal.
Tutte le richieste verranno poi prese in considerazione secondo i criteri cronologici di invio all’Anpal, che deciderà anche gli importi delle sovvenzioni da riconoscere al datore di lavoro, facendo una distinzione tra il costo del percorso formativo e i relativi contributi previdenziali e assistenziali spettanti al dipendente, in modo da erogare il 70% in anticipo e il saldo a formazione conclusa.
Le attività formative potranno essere svolte presso tutti gli enti accreditati sia a livello nazionale che regionale, da istituti tecnici e di istruzione secondaria, da centri di formazione per adulti, da università, centri di ricerca e qualsiasi ente che svolga questo tipo di attività. Anche il beneficiario del finanziamento potrà occuparsi della formazione in prima persona, a patto che abbia i requisiti richiesti.

Quando scade il termine per la domanda?
Il nuovo termine stabilito per sottoscrivere gli accordi sindacali per poi presentare la richiesta di contributo ad ANPAL è il 30 giugno 2021, tenendo però in considerazione che le iniziative formative, in questo caso, potranno anche aver luogo per tutto il 2021.



Fondo Nuove Competenze

Domande utili e comuni
1. Quali sono le competenze?
2. A chi è rivolto?
3. Requisiti che occorrono?
4. Quando scade?
5. Quali sono i documenti da produrre?
6. La nostra attività quale sarà?

N. B.
⁃ L’accordo deve specificare il numero di lavoratori coinvolti nei percorsi formativi e le ore dell’orario di lavoro convertite in formazione, entro il limite massimo di 250 ore per ciascun dipendente.
⁃ Entro 90 giorni dall’approvazione dell’istanza da parte dell’ANPAL i datori di lavoro devono concludere i percorsi formativi. Il limite temporale si allunga a 120 giorni se sono coinvolti anche Fondi interprofessionali.

Risposte alle domande
1. Il fondo consente alle aziende di erogare percorsi formativi in modo gratuito e ai dipendenti di non subire tagli alla propria retribuzione, nonostante la diminuzione delle ore lavorative. Sarà lo Stato a coprire i costi delle ore.
2. Ad ogni datore di lavoro del settore privato per mutate esigenze lavorative e produttive dell’impresa, ad esempio dovute alle restrizioni imposte dall’epidemia causata dal COVID-19,
3. l’accordo collettivo conforme a quanto stabilito dall’art. 88, comma 1, del Decreto Legge n. 34/2020, dall’art. 3 (Requisiti dell’accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro) del Decreto di attuazione;
– il progetto formativo con le caratteristiche previste dall’art. 5 (Progetto per lo sviluppo delle competenze e soggetti erogatori) del Decreto di attuazione;
– l’elenco dei lavoratori coinvolti, con l’indicazione per ognuno di questi del livello contrattuale e del numero di ore di riduzione dell’orario di lavoro da destinare ai percorsi di sviluppo delle competenze, secondo lo schema previsto;
– eventuale delega del rappresentante legale corredata da documento di identità del delegante.
Per la redazione degli accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro e del progetto per lo sviluppo delle competenze non è definito un format; nell’art. 1 dell’Avviso sono specificati i contenuti.

Le novità del SUPERBONUS 110%

Le novità del 110% 

Il DECRETO-LEGGE 31 maggio 2021, n. 77, chiamato anche Decreto Semplificazioni o Decreto Recovery è arrivato e, dentro, c’è un articolo – il 33 – interamente dedicato al ‘caro’ Superbonus 110%.

SuperEcobonus 110% con semplice CILA. I vantaggi

Cosa cambierà

Nello specifico:

  • per gli immobili la cui costruzione sia stata completata dopo il 1° settembre 1967, «dovranno essere attestati gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile oggetto d’intervento o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione». Restano quindi esclusi dal beneficio gli abusi totali, sprovvisti del titolo abilitativo originario o di quello che ha sanato l’assenza di un titolo abilitativo originario;
  • per gli immobili precedenti, «è attestato che la costruzione è stata completata in data antecedente al 1° settembre 1967»;
  • la presentazione della CILA non richiede l’attestazione dello stato legittimo di cui all’ articolo 9-bis, comma 1-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380“.

Secondo i tecnici ministeriali:

  • in questo modo si accelerano gli interventi di efficientamento energetico e antisismico e si eliminano le lunghe attese per accedere alla documentazione degli archivi edilizi dei Comuni (3 mesi in media per ogni immobile oggetto di verifica);
  • l’eliminazione dell’attestazione di stato legittimo comporta inoltre un risparmio di spesa per adempimenti burocratici stimabile in 110 milioni di euro (da reinvestire in spesa produttiva, ossia in progettazione e realizzazione degli interventi).

Oggi 28 aprile 2021 La giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro

NEWSICURLAV

Un importante appuntamento di riflessione per i lavoratori, i datori di lavoro, le organizzazioni datoriali e sindacali, governi e enti di tutto il mondo.
Stando alle statistiche, si è dedotto che ogni giorno, circa 2,7 milioni perdono la vita sul loro luogo di lavoro, La maggior parte delle volte la causa è l’l’infortunio, ma vi sono anche cause di malattie collegate al lavoro.
I modi per tutelarsi da questi pericoli esistono, ad esempio frequentare dei corsi sulla sicurezza sul lavoro che aiuteranno a capire l’importanza dei DPI e L’utilizzo dei macchinari nel modo giusto per non correre rischi di alcun tipo. Queste sono precauzioni da utilizzare sempre. Mentre per quanto riguarda questo periodo particolare bisogna organizzarsi per affrontare enormi sfide nel tentativo di combattere la pandemia di COVID-19 e l’unico modo per farlo è quello di prendere determinate precauzioni ed assumere dei comportamenti particolarmente adeguati alla situazione nel posto di lavoro.
NEWSICURLAV, è un ente di formazione e consulenza che affianca da anni le aziende per la sicurezza sul lavoro e può aiutarti a tutelare la tua vita sul posto di lavoro. Basterà frequentare i corsi sulla sicurezza sul lavoro.l erogati dallo stesso ente.

Contributi tasso zero per a società cooperative

Adifer Roma

Il Ministero per lo Sviluppo economico eroga una nuova iniziativa, dedicata esclusivamente alle piccole e medie società cooperative.

questa iniziativa intende sostenere la crescita e lo sviluppo per un consolidamento maggiore su tutto il territorio nazionale, delle suddette società cooperative indipendentemente dal settore nel quale esse producono.

I termini per la presentazione della domanda si apriranno a partire dal 23 aprile 2021 e ciascuna società cooperativa potrà presentare una sola domanda di finanziamento agevolato nell’arco di 36 mesi.

La procedura a sportello, prevede la richiesta di finanziamento agevolato e la relativa documentazione che potranno essere presentate alla società finanziaria partecipata dal ministero dello sviluppo economico.

L’iniziativa è destinata in particolare a società cooperative di produzione e lavori sociali, la società è iscritta nel registro delle imprese, a società che non si trovino in situazioni di difficoltà, a società che abbiano sempre rimborsato eventuali precedenti contributi e agevolazioni per le quali sia stata disposta per legge la restituzione, ed a società che siano in condizione di regolarità contributiva.

le tipologie di investimento previsti in particolare dall’iniziativa sono quelle riguardanti la realizzazione di nuovi programmi di investimento da avviare dopo la data di presentazione della richiesta e da concludere entro i 36 mesi dalla stipula del contratto, e quelli per esigenze di liquidità finalizzate all’attività di impresa.

Flash News NEWSICURLAV

Flash News NEWSICURLAV

SORVEGLIANZA SANITARIA ECCEZIONALE


In tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, che dallo scorso anno e fino a quando non cesserà lo stato di emergenza sanitaria, i datori di lavoro devono garantire una sorveglianza sanitaria eccezionale ai lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio.
Quindi non una semplice sorveglianza sanitaria, nomina del Medico Competente, visite mediche etc. etc. ma una valutazione che tenga conto, per quei Lavoratori definiti “Fragili”, dell’età, di eventuali patologie pregresse ovvero dello svolgimento di terapie salvavita. Per maggiori informazioni e senza alcun impegno, potrai inviare il quesito a info@newsicurlav.it.

NEWSICURLAV INFORMA

Quest’oggi vi parleremo del medico competente e dei prossimi corsi relativi all’antincendio Che metteremo a vostra disposizione. 

Aree di competenza del medico di lavoro

Doveroso è intanto fare una premessa e una breve delucidazione sui ruoli che assume il medico competente relativamente ad un luogo di lavoro, al datore di lavoro, e ai dipendenti dello stesso.

Le principali 8 mansioni che svolge il medico del lavoro sono:

 1. Il medico competente collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, all’integrità psicofisica dei lavoratori e del datore di lavoro, all’attività di formazione ed informazione, ed all’organizzazione Del servizio di primo soccorso;

 2. Effettua la sorveglianza medica considerando i rischi specifici per ogni mansione lavorativa. La sorveglianza medica comprende. La visita medica preventiva allo scopo di valutare l’idoneità del lavoratore alla mansione specifica. Visita medica periodica finalizzata a controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio l’idoneità alla mansione specifica.!Visita medica su richiesta del lavoratore. Visita medica in occasione del cambio di mansione. Visita medica Alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente. Visita medica precedente alla ripresa del lavoro a seguito di assenza per motivi di salute oltre i 60 giorni continuativi; Gli esiti della visita devono essere allegati alla cartella sanitaria e di rischio.

 3. Istituisce ed aggiorna una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria;

 4. Consegna al datore di lavoro alla cessazione del lavoro una copia della cartella sanitaria e di rischio;

 5. Informa il lavoratore, in occasione della visita medica, dei rischi collegati alla sua mansione lavorativa, puntando l’attenzione sulla prevenzione ed informa i lavoratori dei risultati della sorveglianza sanitaria rilasciandogli una copia della documentazione sanitaria;

 6. Visita il lavoratore in caso di richiesta di quest’ultimo, se è subentrata una problematica fisica che non gli permette di compiere la mansione;

 7. Comunica per iscritto al datore di lavoro al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata;

 8. Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno in modo da fornire al datore di lavoro la propria collaborazione;

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Il nostro ente di formazione inoltre offre la possibilità di seguire i corsi antincendio ma vediamo le domande più frequenti che un lavoratore e le nostre aziende clienti ci pongono relativamente ai corsi antincendio. 

 1. Perché sono pericolosi gli incendi?

 2. È obbligatoria la nomina degli addetti antincendio?

 3. Come si svolge un corso antincendio?

 4. Qual è l’obiettivo del corso antincendio?

Le risposte rispettive sono le seguenti: 

 1. Gli incendi sono pericolosi a causa del calore e del fumo prodotto in quanto la temperatura di un incendio può arrivare fino a 1000 °C;

 2. Sì, è obbligatorio nominare un addetto antincendio in quanto l’articolo 18 del testo unico 81/08 il quale indica gli obblighi del datore di lavoro e del dirigente;

 3. La formazione antincendio è strutturata per eseguire lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, adeguata in base al rischio. Il livello di competenze obbligatorie viene definito in base Alle tipologie di rischio antincendio dell’azienda, se è basso medio o alto;

 4. L’obiettivo del corso antincendio è quello di dare agli addetti le competenze necessarie per assumere decisioni rapide e razionali in situazioni di emergenza. Per gestire al meglio l’emergenza stessa e per interfacciarsi al meglio con gli organi preposti nella lotta antincendio (vigili del fuoco). 

Queste sono le informazioni principali e fondamentali da sapere, inerenti ai corsi antincendio, all’importanza oltre che all’obbligatorietà di frequenza degli stessi.

Articolo scritto da 𝘚𝘢𝘯𝘯𝘪𝘯𝘰 𝘓𝘪𝘯𝘥𝘢

Reddito di emergenza

I nostri uffici di AdiferRoma rimangono a disposizione per qualsiasi informazione su iniziative, bandi, corsi, ecc.

Oggi parleremo del reddito di emergenza;

domanda, requisiti, pagamenti!

A chi spetta il reddito di emergenza?

Il Rem è un sussidio nato durante l’emergenza COVID per aiutare le famiglie senza altri sostegni al reddito e disoccupati.

Quali requisiti bisogna avere per usufruirne?

La condizione principale per accedere al reddito di emergenza è quella di soddisfare alcuni requisiti che sono gli stessi dei vecchi Rem, ma con qualche aggiunta:

  1. Bisogna avere la residenza in Italia;
  2. L’ISEE non deve superare 15.000 €;
  3. Il totale dei redditi familiari non deve superare l’importo spettante di Rem (il mese verrà preso come riferimento per il decreto sostegno è stato febbraio 2021;
  4. il patrimonio immobiliare deve essere inferiore a 10.000 €. La soglia di 10.000 € aumenta di 5000 € per ogni persona nel nucleo familiare escluso il dichiarante. Se in famiglia ci sono persone con disabilità, la soglia viene incrementata di altri 5000 €. (Per nucleo familiare si intende quel gruppo di persone che abita sotto lo stesso tetto);
  5. non bisogna percepire sussidi incompatibili con il Rem (Come il reddito di cittadinanza); Come si effettua la domanda?

La domanda sarà gestita sempre dall’Inps dovrà essere fatta online.
Nella bozza del decreto sostegno la data ultima per poter richiedere il Rem è stata fissata al 30 aprile 2021.

Tuttavia non è ancora possibile fare domanda, in quanto mancano delle indicazioni essenziali per poter procedere.
Nei prossimi giorni l’Inps pubblicherà la circolare in cui indicherà tutte le modalità con cui si può fare domanda, che ovviamente verrà fatta sul sito dell’Inps.

Di cosa avremmo bisogno per fare la domanda?

  • Per procedere autonomamente ci sarà bisogno dello Spid e delle vostre credenziali Inps come ad esempio: pin, Carta nazionale dei servizi (vi forniamo una Guida per attivare lo Speed gratis in 48 ore https://thewam.net/spid-poste-come-si-fa-guida-video/)
  • Ci sarà probabilmente un modulo da compilare dove dichiarerete di avere i requisiti richiesti;
  • Bisognerà presentare il nuovo ISEE che può essere Ordinario (riferito al 2019) o Corrente (riferito agli ultimi 12 mesi);

Cosa cambia per le persone o le famiglie che sono in affitto?

La prima novità che cambia e per quanto riguarda il reddito di emergenza è quella che alla soglia di reddito da non superare, viene addizionato l’importo di un mese d’affitto.
Per la precisione sarà aumentata di un dodicesimo calcolato sul canone di locazione annuale.
Vanno moltiplicati 400 € per l’indice della scala di equivalenza:

  • Richiedente +1
  • Maggiorenne +0.4
  • Minorenne +0.2
    Una coppia con un figlio minorenne avrà quindi 640 €
    400+(1 + 0.4 + 0.2)
    A prescindere dal numero di persone nel nucleo familiare non si potrà mai avere più di 800 € di Rem.
    Si potrà arrivare a 840 €, solo se in famiglia ci sono persone affette da disabilità.

Mentre la seconda novità introdotta dal decreto sostegno Per il reddito di emergenza, è che il Rem andrà a sostituire la proroga Naspi per chi ha preso Naspi o Dis-Col Tra luglio 2000 20 febbraio 2021.
Quindi questa particolare categoria di persone avrà il Rem a prescindere dal patrimonio.

Ma ora cosa succederà?Quando sarà pagata la prima rata del reddito di emergenza? Ci sarà l’accredito automatico per chi ha già ricevuto il reddito d’emergenza?
Si era parlato di accredito automatico?

Ci sono ancora due aspetti da chiarire.
In quanto al momento non si sa ancora quando arriverà il primo accredito.
L’estensione del Rem Ai disoccupati a probabilmente reso necessaria la procedura di domanda.
Se nelle circolari Inps non ci sarà esplicito riferimento all’accredito automatico allora si dovrò fare domanda.
E l’eventualità di un accredito automatico potrebbe essere aggiunto da una eventuale circolare dell’Inps.

Articolo di Linda Sannino

Bonus internet e Pc: computer e tablet

Da oggi 9 novembre è partito il bonus pc, tablet e internet da 500 euro

Per la prima fascia di utenti: quelli con Isee inferiore ai 20mila euro.

Il decreto Mise è uscito il primo ottobre 2020 in Gazzetta Ufficiale e il 2 sono uscite anche le istruzioni operative per l’avvio effettivo agli utenti (che pure era stato promesso dal Governo per settembre).

Infratel, la società Mise che attua la misura, scrive che sul sito bandaultralarga.italia.it saranno elencate le offerte a riguardo, degli operatori, ma le elenchiamo di seguito anche in quest’articolo. 
Al momento l’utente è obbligato a prendere entrambe le cose: sia un dispositivo a scelta sia la connessione; in certi casi – si vedano le offerte degli operatori – è richiesto un costo iniziale per coprire quello del dispositivo che sia eccedente rispetto allo sconto.

Per la prima fase (bonus 500 euro internet e pc/tablet) ci sono 204 milioni di euro disponibili, che potranno soddisfare 480 mila famiglie, con meno di 20mila euro di Isee, su una platea di 2,2 milioni di persone aventi diritto.
Il criterio, come sempre in questi casi, sarà ad esaurimento: quindi si aggiudica il bonus chi lo chiede per primo, tramite operatore.
Si tenga anche conto che le risorse sono distribuite su base regionale, non nazionale e privilegiano il Sud Italia; alla Sicilia quasi il 20% delle risorse disponibili, 18.6% riguarda la Campania, con rispettivamente 80 e 75 mila famiglie. Al terzo posto la Puglia con circa il 14%.
Comunque la misura durerà un anno e quindi scade il primo ottobre 2021.
Previsto un solo voucher per nucleo familiare, che vive nella stessa abitazione.

La seconda fase della misura arriverà dopo (probabilmente entro il 2020): 200 euro di bonus, e solo per internet, per chi ha meno di 50 mila euro di Isee. Previsto un analogo bonus, da 300 a 2500 euro, per le imprese.
Si parla sempre di connessione rete fissa bandaultra larga ad almeno 30 Megabit: fibra fttc, ftth, satellite, fwa (fixed wireless). 
Vediamo qui le modalità operative per richiedere il bonus e qualche considerazione prospettica.

Come richiedere il bonus

Il cittadino o l’impresa che intendono richiedere il bonus dovrà rivolgersi all’operatore di telecomunicazioni. quindi, l’utente finale non può ottenere direttamente il voucher previsto ma dovrà farne richiesta al suo operatore, il quale procederà ad occuparsi di tutte le pratiche previste.

Gli utenti finali, beneficiari del voucher dovranno interfacciarsi con gli operatori (che si saranno preventivamente registrati al portale di Infratel Italia) utilizzando i consueti canali di vendita presentando un’autocertificazione che attesti i requisiti Isee. Sarà l’operatore quindi a erogare il bonus come sconto sul canone o sull’eventuale costo di attivazione, fornendo il router e il computer o il tablet scelto.