L’app “IO”. L’app dei Servizi Pubblici.

L’app IO dei servizi pubblici a cosa serve? E come si utilizza?

Il Governo ha istituito una nuova App per dispositivi mobili dedicata al cittadino che richiede il Bonus Vacanza”. Questa App si chiama IO.Ma nello specifico a cosa serve l’app?Viene chiamata anche App IO dei Servizi Pubblici. È un’app che serve per inviare e ricevere messaggi, avvisi, comunicazioni, da qualunque ente pubblico, il tutto dentro un’unica app.In più permette di ricevere tutti gli aggiornamenti su scadenze, pagamenti, promemoria vari, ecc, tramite messaggio, tramite email, tramite notifiche/notifiche push, tenere un calendario personale aggiornato, ma anche di completare dei pagamenti di servizi o tributi.Com’è si ottiene l’app?Basta scaricare l’app come un’applicazione qualsiasi sull’AppStore del proprio dispositivo mobile scrivendo sulla barra di scrittura le parole “App Io Servizi Pubblici” o anche solo “App Io” oppure “Io”. L’app è un gratuita ed è compatibile sia con il sistema operativo Google-Android che con quello Apple.

Digitalizzazione ed evoluzione tecnologica. Ma siamo realmente tutti preparati a questi cambiamenti?

Un tempo si usavano le macchine da scrivere adesso si usano i computers e le tastiere, un tempo si usavano le lettere cartacee per corrispondenza adesso si usano le email, i messaggi di testo, Messenger e WhatsApp, un tempo si potevano seguire le lezioni soltanto in presenza di un professore in carne e ossa e in un’aula didattica adesso si possono seguire i corsi on-line oppure in modalità e-learning. Ormai siamo ufficialmente entrati nell’era della digitalizzazione.Oggi più che mai questa digitalizzazione ci sta tornando utile.Durante il lockdown causato dal Covid-19 abbiamo avuto modo tutti di poter studiare, di poterci informare ed aggiornare proprio grazie ad essa.L’istruzione è altrettanto importante e in questo periodo non bisogna perdere l’occasione di poter utilizzare questa tecnologia che è a nostra disposizione, per continuare a coltivare le nostre conoscenze, i nostri studi ed accrescere la nostra istruzione. La tecnologia in questo caso ci viene incontro offrendoci la possibilità come detto poc’anzi di poter seguire una vasta quantità di corsi di vari tipo e materia, in modalità e-learning oppure online. Uno di questi enti che eroga questi corsi di formazione o professionali è Eipass (European Infornatics Passport). Eipass è il programma di certificazione delle competenze informatiche oggettivo, standardizzato, riconosciuto su base internazionale e indipendente da ogni fornitore di sistemi informatici, che attesta il sicuro possesso, nel Candidato, delle abilità e delle conoscenze digitali necessarie per utilizzare correttamente le risorse informatiche e tecnologiche, a vari livelli, in diversi settori e per specifiche professioni (Scuola, Web, Impresa, Pubblica).Uno degli enti Accreditati Eipass riconosciuto nella regione Lazio è PGECOOP Eipass Ei-Card che fornisce un servizio di formazione giovanile e professionale dal 1999, con sede a Frascati (via Etiopia N15 00044 RM Info@pgecoop.it 069417700 / 3271052194)I corsi erogati da PGECOOP Eipass Ei-Center sono quindi rivolti a studenti, lavoratori, docenti, e chiunque voglia ampliare il proprio bagaglio professionale e didattico.

Covid-19 il protocollo e le sanzioni previste in caso di non adempienza allo stesso.

Cos’è il protocollo?

È un insieme di procedure edi misure che i lavoratori dovranno mettere in atto per prevenire il contagio da coronavirus.


Le procedure nel dettaglio saranno queste;

Obbligo a casa se con febbre oltre 37.5
Pulizia e sanificazione
Controlli all’ingresso
Limitare i contatti con i fornitori esterni
Mascherine e guantiIgiene delle mani
Spazi comuni con accessi contingentati (mense, spogliatoi, aree fumatori)
Rimodulazione dei livelli produttivi e dei turni
Possibile chiusura dei reparti non necessari e smart-working
Ammortizzatori sociali e ferie
Stop trasferte e riunioniOrari ingresso-uscita scaglionati
Gestione di un caso sintomatico

È doveroso fare una premessa nel caso in cui dovesse esserci una mancata applicazione delle misure di sicurezza e prevenzione del contagio del Covid-19, il tipo di provvedimenti che vengono presi sono esclusivamente di tipo amministrativo.

per quanto riguarda l’obbligo di applicare i protocolli per la prevenzione del contagio covid-19, giorno 16 maggio 2020 è stato emesso un decreto legislativo, che prevede ulteriori misure urgenti di sicurezza per fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

le norme di prevenzione ovviamente dovranno essere rispettate da tutte le attività economiche produttive e sociali che ovviamente dovranno adeguarsi al protocollo ed alle linee guida imposte dalla norma dal protocollo stesso.
in alcuni casi le linee guida potranno essere nazionali in altri casi addirittura regionali per i comuni o le regioni maggiormente colpite dall’epidemia.

Nasce il Comitato anti covid

Nasce il Comitato per il Covid-19

Come nasce il Comitato è perché?

Creato da un’ordinanza del capo dipartimento della protezione civile del 3 febbraio e poi istituito per decreto del commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, con il ministro della sicurezza e della salute i quali esprimono la propria soddisfazione per la costituzione del Comitato provinciale con l’obiettivo di garantire il diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e degli imprenditori nei luoghi di lavoro e l’obiettivo di sostenere strumenti di confronto sulle buone prassi e sulle responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro.

Com’è composto questo Comitato?

Tra le figure che compongono il Comitato ci sono: Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e dalle organizzazioni datoriali territoriali. Non è obbligatoria la presenza di RSPP e MEDICI COMPETENTI.

Come svolge il proprio lavoro il Comitato?

Applicazione: delle norme inerenti alla prevenzione e alla sicurezza sui luoghi di lavoro per tutti i lavoratori ed eventuali clienti.
Verifica: controllo costante dell’avvenuta attuazione delle norme di prevenzione.
Aggiornamento: aggiornare quotidianamente rendendo conto dei vari resoconti..

Sintesi della circolare del ministero della salute indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV2 negli ambienti di lavoro e nella collettività, a cura della presidenza SIML

La Circolare Ministeriale (CM) evidenzia anzitutto la necessità di un approccio integrato nella valutazione e gestione del rischio connesso all’attuale nell’emergenza pandemica, rimarcando che l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, sia nella fase di “lockdown” sia nella fase, deve assolvere al duplice obiettivo di garanzia della tutela della salute e della sicurezza del lavoratore nonché, in una logica più ampia di tutela del bene salute, della salute della collettività costituzionalmente tutelati.   La centralità del ruolo del MC nello scenario prevenzionistico di tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro, già conclamata in regime di ordinario svolgimento delle attività lavorative, risulta accentuata in fase di emergenza pandemica, durante il quale si concreta ulteriormente il suo ruolo di “consulente globale” del datore di lavoro.

Fase 3 covid, l’immunologo Le Foche: «Sappiamo convivere con il virus, decisivi i nostri comportamenti»

La difficoltà principale di questo ceppo riguarda i portatori sani, o asintomatici, che rendono estremamente arduo individuare e contenere la diffusione del virus, mentre con la Sars di 17 anni fa le persone si ammalavano gravemente, una volta individuati i focolai è stato relativamente più semplice contenere la gravità della situazione”, ha detto Jin Qi, direttore dell’Istituto di Biologia patogena.

Fase 3 covid, l’immunologo Le Foche: «Sappiamo convivere con il virus, decisivi i nostri comportamenti»

«Diciamo così: il sars cov 2 ha dato due sindromi, la prima quella più grave adesso non c’è più. Con quella nuova ci si convive, perché è meno aggressiva, e lo è soprattutto grazie al lockdown e ai nostri comportamenti Per le riaperture è fondamentale la responsabilità e certo adesso siamo anche consapevoli che stiamo andando bene. Quindi il nostro modus operandi deve essere finalizzato alla salute pubblica. Tutto questo sarà determinante anche per innescare il volano dell’economia. Se i numeri restano questi possiamo ripartire».

Quedte le parole pronunciate da Francesco Le Focheprimario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma, è stato intervistato nel corso del programma di Rai Radio2 I Lunatici e ha spiegato perché, secondo «il suo ottimismo è basato sulla scienza», L’ottimismo di Le Foche ha basi scientifiche, come ha sottolineato a Rai Radio 2; ha anche aggiunto come «se  preso in tempo, il coronavirus non fa gravi danni».

IL Covid-19 POTREBBE TORNARE OGNI ANNO

secondo lo studio di alcuni scienziati di Pechino il COVID-19 potrebbe tornare a farci sgradita visita con una SECONDA ONDATA di CONTAGI, forse anche più TERRIBILE della prima, per poi TORNARE OGNI ANNO.

La difficoltà principale di questo ceppo riguarda i portatori sani, o asintomatici, che rendono estremamente arduo individuare e contenere la diffusione del virus, mentre con la Sars di 17 anni fa le persone si ammalavano gravemente, una volta individuati i focolai è stato relativamente più semplice contenere la gravità della situazione”, ha detto Jin Qi, direttore dell’Istituto di Biologia patogena.

Misure a tutela del datore di lavoro contro la responsabilità per il contagio da Covid 19 – 5 GIUGNO 2020

Il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure anti-contagio negli ambienti di lavoro, firmato dal Governo e dal Presidente di Confindustria, volto a “coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative”

Protocollo, la cui mancata attuazione, determina la sospensione dell’attività fino al ripristino di adeguati livelli di protezione e sicurezza. Al citato documento si affiancano il Protocollo cantieri e il Protocollo trasporti e logistica adottati dal Ministero delle Infrastrutture in data 24.04.2020.

Il datore di lavoro, quindi, è titolare dell’obbligo giuridico di impedire che chiunque entri, lavoratore o soggetto terzo, in contatto con l’ambiente lavorativo contragga il Covid-19. È doveroso anche però tutelare la figura del Datore di lavoro rispetto al rischio di subire imputazioni penali o richieste risarcitorie da parte dei lavoratori nel caso in cui con traggano e Coronavirus.

Pertanto il legislatore ha ritenuto opportuno fornire un’agevolazione a favore dei datori di lavoro delle varie imprese o aziende effettuando la conversione in legge del dl 23/2020 ai fini della tutela contro il rischio di contagio da covid-19 i datori di lavoro adempiono all’obbligo di garantire la sicurezza dei lavoratori previsto dall’articolo 2087 del codice civile mediante l’applicazione delle prescrizioni contenute nel protocollo condiviso sottoscritto il 24 aprile 2020 e negli altri articoli previsti dall’articolo.

Sara premura del datore di lavoro accertarsi che i lavoratori adempiano loro dovere di cautela e tutela della propria salute e degli altri lavoratori, ed ovviamente il datore di lavoro si avvarrà di uno strumento che attesterà di aver adempito abbondantemente fedelmente al proprio dovere col quale potrà tutelarsi contro eventuali richieste di risarcimento da parte del lavoratore che avrà contratto il Coronavirus.

༻CORONAVIRUS E IL NUOVO COMITATO༺

༻CORONAVIRUS E SICUREZZA NELLA FASE 2༺


Una delle caratteristiche distintive e l’introduzione di un comitato per le applicazioni e le verifiche delle regole del protocollo di regolamentazione.
La costituzione di tale comitato è oggetto di un punto specifico tanto nel protocollo per gli ambienti di lavoro quanto nel protocollo per i cantieri.
༻COMPONENTI DEL COMITATO༺
Ad desso partecipano le rappresentanze sindacali e il RLS.
Un’altra presenza necessaria e quella della parte datoriale si ha il dDatore di lavoro.

༻SEDE FISICA DEL COMITATO E LE FIGURE ESSENZIALI CHE LO COMPONGONO༺ Il comitato è costituito in azienda ed ha lo scopo di applicare e verificare il protocollo aziendale che è atto del Datore di lavoro stesso. Premesso che non è obbligatoriamente necessaria la presenza fisica del datore di lavoro nel Comitato. Tuttavia il datore di lavoro potrà avvalersi di una figura designata, potrà trattarsi del delegato, del delegato generico, fondamentale è, che si tratti di una figura che occupa un ruolo aziendale significativo è adeguato alla funzione del comitato. Altre figure che possono comporre il comitato, ma che non sono indispensabili sono quelle del RSPP, del Medico Competente, del RSA e del RLS. Naturalmente le azioni e le valutazioni di RSPP e medico competente continuano ad essere compiute e potranno essere utilizzate valorizzate dal comitato. ༻FUNZIONI DEL COMITATO༺ Le funzioni che svolgerà il comitato sono tre: Applicazione Verifica Aggiornamento È importante ricordare per quanto riguarda la funzione di verifica che non sostituisce quella di vigilanza che già è presente nell’azienda e quindi non viene svolta dal comitato, ma dalle figure di riferimento e di competenza. ༻Nozioni essenziali༺ ⫸Come la figura del RSPP e del Medico Competente definiscono le misure nell’ambito delle loro funzioni all’interno dell’azienda, anche i soggetti aziendali della sicurezza continuano a svolgere il loro ruolo nella fase di attuazione delle regole di prevenzione anti contagio. ⫸ In sostanza è utile sapere che il comitato è la sede istituzionale in cui la parte datoriale e la parte sindacale si incontrano per svolgere il proprio confronto partecipativo. ⫸ È importante anche sapere che il comitato è l’organismo di vigilanza non hanno alcun rapporto. ⫸ Può accadere che non si dia luogo alla costituzione di comitati aziendali, ciò potrebbe essere dovuto alla particolare tipologia di impresa, ovvero alle dimensioni, al tipo di organizzazione, al tipo di strutture incompatibili con la configurazione di un organo partecipativo, oppure al sistema delle relazioni sindacali.